267 - La contro scommessa

N. Lygeros
Traduzione: Lucia Santini

Alessandro: Theofilo credo che noi dovremmo riprendere la nostra conversazione dall’inizio…

Theofilo: Questo mi permetterà di comprendere meglio la tua argomentazione.

Alessandro: Allora cominciamo con il pensiero di Blaise Pascal.

Theofilo: Quello che riguarda l’infinito e il nulla ?

Alessandro: Costituisce la chiave della nostra problematica.

Theofilo: Mi ricordo  che  comincia con delle considerazioni sull’anima.

Alessandro: Più precisamente egli espone tramite l’infinito un modello di Dio.

Theofilo: Ma, Alessandro, lui parla veramente di Dio.

Alessandro: E’ vero, ma sempre attraverso il modello.

Theofilo: Insinui che non è adeguato?

Alessandro: Lo è ma solamente dal punto di vistα retorico….

Theofilo: Retorico?

Alessandro: Come caratterizzare diversamente i commenti sulla parità dell’infinito?

Theofilo: Come una necessità nella sua dimostrazione…

Alessandro: Nell’utilizzazione del modello! Un tempo. Nell’impossibilità di stabilire una omologia, egli tenta di rafforzare la sua analogia.

Theofilo: Non è il mezzo per accedere alla conoscenza?

Alessandro: In realtà, si tratta semplicemente di una trasposizione della nostra ignoranza. Silenzio. La nostra ignoranza sulla natura dell’infinito e su quella di Dio non è una prova della loro
identità.

Theofilo: Non ha dimostrato che si può conoscere l’esistenza di una cosa, senza conoscerne la sua natura?

Alessandro: Esatto tuttavia il modello dell’infinito non era necessario.

Theofilo: In seguito parla secondo il  lume naturale.

Alessandro: Per esplicitare il fatto che Dio è infinitamente incomprensibile.

Theofilo: Gli concederai al meno questo.

Alessandro: Il termine incomprensibile di norma sarebbe sufficiente. Un tempo. Tuttavia, Pascal insiste sul fatto che Dio è di un genere infinito, e lì, di nuovo, sfrutta il modello…

Theofilo: Ancora una procedura retorica?

Alessandro: Si perché egli non si accontenta dell’incomprensibile. Vuole mostrare che ogni metodo qualunque esso sia non può condurre alla conoscenza di Dio.

Theofilo: Questo mi sembrava naturale…

Alessandro: Tuttavia è una affermazione molto più forte della prima.

Theofilo: Malgrado tutto, scrive che i cristiani divulgando la loro religione dichiarano che è una follia….

Alessandro: Lo fa per giustificare solamente la loro incapacità a provare l’esistenza di Dio.

Theofilo: E ciò lo conduce naturalmente ad esporre le due possibilità: “Dio esiste o non esiste”

Alessandro: Ma non dobbiamo dimenticare che Pascal ha posto questa scelta in un ambito inaccessibile al fine di escludere la possibilità di scelta con una conoscenza anche parziale.

Theofilo: Così, a ragion veduta, in questo gioco a testa o croce, come egli dice, non possiamo scommettere.

Alessandro: E’  la logica del contesto!

Theofilo: Ma questo contesto è coerente comunque. Non starai per dirmi il contrario?

Alessandro: Che sia coerente, te lo concedo. Tuttavia  è coerente solamente per il fine che si è posto Pascal. Fra l’altro non rappresenta che una scelta!

Theofilo: Una scelta?

Alessandro: Una scelta assiomatica, se preferisci. Perché nulla giustifica questo contesto!

Theofilo: Vuoi dire che in questo contesto, Pascal ha ragione ma niente ci obbligherà ad entrarci……

Alessandro: Meglio non avrei potuto dire.

Theofilo: In questo caso, la nostra incapacità di giudicare la scelta altrui proviene dal contesto e non dalla realtà.

Alessandro: E’ questo il punto del mio proposito.

Theofilo: Allora il dibattito è chiuso.

Alessandro: Lo penso anch’io, ma analizziamo anche la struttura della sua scommessa dal momento che abbiamo finito con le premesse.

Theofilo: Vuoi che giochiamo?

Alessandro: E’ un esercizio mentale come un altro.

Theofilo: Un gioco di linguaggio per studiare il pensiero…

Alessandro: Hai distinto la presentazione in due punti?

Theofilo: Inizialmente la necessità di scommettere ed in seguito la scommessa propriamente  detta.

Alessandro: Studiamo il primo punto, se vuoi ben inteso.

Theofilo: Non è evidente?

Alessandro: Nulla è evidente per chi sa che non sa nulla!

Theofilo: Certamente! Un tempo. Principalmente dice che non possiamo biasimare coloro che hanno fatto una scelta.

Alessandro: Sfruttando per questo l’ambito dell’ignoranza.

Theofilo: Sprovvisti di conoscenza, non possiamo giudicare gli altri.

Alessandro: Ma la facoltà dell’intelligenza non è  giudicare senza conoscenza assoluta?

Theofilo: E’ questo il caso in cui l’intelligenza si differenzia dalla saggezza.

Alessandro: Impariamo veramente solo tramite la comprensione dei casi estremi.

Theofilo: La saggezza è interessata alla conoscenza, l’intelligenza alle sue frontiere.

Alessandro: Allora osserva lo slittamento semantico che egli effettua. Silenzio. Comincia con l’impossibilità di giudicare l’atto per finire con la impossibilità di realizzarlo.

Theofilo: Sono pertanto due cose diverse…

Alessandro: E’solo ed unicamente che trattandole in maniera similare egli  può convincere il suo lettore.

Theofilo: proseguiamo, proseguiamo…

Alessandro: Al momento concentriamoci sull’argomento principale.

Theofilo: La scommessa, proprio lei!

Alessandro: Tutto il ragionamento di Pascal è basato sulla ragione.

Theofilo: Come fare altrimenti?

Alessandro: Osservo comunque che egli scrive:” La vostra ragione non è ferita perché occorre necessariamente scegliere, scegliendo  l’una anziché l’altra”

Theofilo: ” Ecco un punto vuoto”

Alessandro: Così da tutto questo ragionamento non apprendiamo che una cosa: la scelta e la sua necessità non toccano affatto la nostra ragione.

Theofilo: Egli mostra dunque tramite un ragionamento che la problematica è indipendente dalla ragione.

Alessandro: Così anche se supponiamo la sua validità, non si arresta a  meno  che la sua conclusione sfugga alla ragione.

Theofilo: Quindi abbiamo il diritto di interrogarci sulla sua utilità.

Alessandro: E’ una osservazione pertinente ma la risposta esiste se pensiamo di ragionare per assurdo.

Theofilo: In questo caso  concludiamo il nostro studio.

Alessandro: Pascal finì per rapportare ogni problema a quello della beatitudine.

Theofilo: Leggendo ” Pesiamo il guadagno e la perdita, puntando sull’esistenza di Dio. Stimiamo questi due casi: se guadagnate, guadagnate tutto, se perdete non avrete perso nulla.
Scommettete dunque che esiste, senza esitare.”

Alessandro: E’ la conclusione di questa partita.

Theofilo: Ma la beatitudine è un argomento esterno alla ragione.

Alessandro: E’ proprio il criterio di Pascal. Un tempo. Ogni sua argomentazione conduce ad una banalità.

Theofilo: Il risultato è  completamente deludente.

Alessandro: In realtà la situazione è più critica.

Theofilo: Cioè come?

Alessandro: L’intelligenza non può sempre accettare ciò che la saggezza approva.

Theofilo: Sottointendi che un rifiuto sarebbe possibile?

Alessandro: Il rifiuto della scommessa di Pascal è lo scopo di questa analisi .

Theofilo: Per il momento, noi abbiamo analizzato soltanto il ragionamento retorico di Pascal, sotto quale aspetto conti di rifiutarlo?

Alessandro: La contro-scommessa è basata su un approccio olistico cognitivo.

Theofilo: Una applicazione della teoria degli schemi mentali?

Alessandro: Precisamente! Un tempo. Ma la conoscenza di questa teoria non è indispensabile per la comprensione della nostra dimostrazione.

Theofilo: Vediamo dove tutto questo ci condurrà.

Alessandro: Immaginiamo un instante che Dio non sia secondo il senso semplicista che noi gli attribuiamo abitualmente.

Theofilo: Quale sarà allora la sua definizione?

Alessandro: Dio è il pensiero dell’Umanità.

Theofilo: La sua ontologia dipende dunque direttamente dagli uomini.

Alessandro: Così, ogni argomento metafisico esteriore è inutile.

Theofilo: Ha pertanto gli stessi attributi?

Alessandro: Ha per struttura gli stessi attributi.

Theofilo: E’ sufficiente per renderlo equivalente ?

Alessandro: Il modello cognitivo ha le stesse proprietà senza pertanto identificarsi.

Theofilo: Identificabile ma non identico.

Alessandro: Al posto di considerare Dio come una struttura indipendente e superiore agli uomini, noi l’interpretiamo come una struttura emergente dal sottostrato che rappresenta l’Umanità.

Theofilo: E questa corrisponde all’insieme degli uomini?

Alessandro: Questo insieme  è completato dall’azione del gruppo generato dalle relazioni umane.

Theofilo: La complessità tramite dei processi elementari.

Alessandro: E il pensiero tramite la complessità.

Theofilo: Così il Dio semplicista è ottenuto tramite la mistificazione del pensiero dell’Umanità.

Alessandro: E’ l’espressione più adeguata.

Theofilo: Ha dunque un’esistenza formale senza essere pertanto reale.

Alessandro: Ritroviamo in maniera estrema una delle prime idee di Pascal.

Theofilo: Con la grande differenza che qui non si tratta più di conoscere la sua natura.

Alessandro: Ritroviamo così l’espressione: Dio è amore.

Theofilo: Come?

Alessandro: La complessità strutturale genera l’intelligenza la quale a sua volta genera l’altruismo per via della necessità intrinseca di conseguenza Dio che è il pensiero dell’Umanità è amore. Non si tratta più di una descrizione ma di una spiegazione. Allo stesso modo per l’espressione: Dio è in ciascuno di noi.

Theofilo: Anche questa?

Alessandro: Se Dio è il pensiero dell’Umanità, come ogni uomo ha una parte d’Umanità in se per la transitività ha anche lui una parte di Dio. E’ dunque in ciascuno di noi.

Theofilo: Ma allora che ne è della scommessa di Pascal?

Alessandro: Abbiamo appena dimostrato che Dio esiste e che è equivalente alla nostra visione.

Theofilo: Allora?

Alessandro: Tuttavia la nostra visione è indipendente dalla sua esistenza. Ha una sua  dinamica specifica e genera una struttura.

Theofilo: Comincio a capire…

Alessandro: Così Pascal ha ragione!

Theofilo: Sorpreso. Come ? Ma abbiamo appena mostrato….

Alessandro: Il tagliente. Pascal ha ragione quando dice che bisogna scommettere. Un tempo. Ma non  sul contenuto della scommessa.

Theofilo: L’idea della contro-scommessa…

Alessandro: Se l’Umanità scommettesse che Dio esiste nel senso più semplicistico del termine, non perde nulla perché ha un modello.

Theofilo: E se scommettesse che non esiste,  essa vincerebbe perché ha  ancora un modello….

Alessandro: Occorre dunque scommettere senza esitare. Un tempo. Ma il contrario di Pascal!

Theofilo: E’ difficile da credere.

Alessandro: E’ pertanto la contro-scommessa.

Theofilo: Così Prometeo aveva ragione ponendo la speranza fra i mali.

Alessandro: La speranza genera una attitudine passiva.

Theofilo: L’attesa.

Alessandro: Mentre l’assenza della speranza, lontana da essere un posizione disperata, genera una attitudine dinamica.

Theofilo: La creazione.

Alessandro: E’ soltantanto quando non si attende nulla dagli altri che  si crea per gli altri.

Theofilo: Non attendere nulla dagli altri è un dono di se.

Alessandro: La coscienza di ciò, è l’Umanità.

Theofilo: Pascal ha trovato la direzione e noi abbiamo compreso il suo significato.

Alessandro: Quando la saggezza non è sufficiente, l’intelligenza è necessaria

Theofilo: L’umanesimo deve essere audace se vuole illuminare il mondo…

Alessandro: Tale è lo spirito prometeico!

Theofilo: Allora scommettiamo, amico mio, scommettiamo!

Alessandro: Né su Dio…

Theofilo: Né sulla nostra beatitudine…

Alessandro: Allora contro-scommettiamo, amico mio, contro-scommettiamo !

Theofilo: Per il pensiero

Alessandro: Dell’Umanità!