20515 - La crisi dell’economia

N. Lygeros
Traduzione: Lucia Santini

Con la crisi, l’economia sembra una soluzione. Con una grande crisi, sembra una scelta. Con una crisi ancora più grande, si presenta come un errore. Allora comincia la crisi dell’economia. In questa fase si vedono i limiti degli economisti, visto che cominciano ad avere divergenze in maniera sempre più tenace sull’analisi dei fatti. Solo che il popolo non è un esperimento per una conferenza. E quanti hanno un rapporto diretto, cominciano ad allontanarsi cedendo una staffetta sempre più problematica. In questo modo la crisi dell’economia sfocia sempre in un intervento politico che deriva da una necessità strategica. Da quell’istante in poi l’economia non gioca più nessun ruolo scientifico. Semplicemente segue fedelmente le guide della politica che non analizza più i particolari, ma si concentra sulla grande immagine. Allora gli economisti sospendono le analisi e attendono per vedere come si evolveranno i fatti. Coloro che sono coinvolti direttamente non hanno nessuna opinione e agiscono esclusivamente d’ufficio per la continuazione della procedura. A questo punto le mosse diventano atti e ognuna di esse ha degli effetti diretti. Siamo giunti in questa fase. Ed ora giochiamo in maniera diversa, perché sono cambiate le regole e il gioco precedente non ha nessuna importanza. Ha lasciato dietro solo il costo che non si corregge ed appartiene ormai alle situazioni iniziali. È allora che si presenta in maniera preponderante la strategia, perché la soluzione è ormai necessaria poiché gli scherzi sono finiti.